“Pensieri nello spazio”… sportello di ascolto psicologico
Riparte il progetto “Pensieri…. nello spazio”
Riprende lo “Sportello d’ascolto psicologico”, rivolto ai bambini frequentanti la classe IV e V della scuola primaria! L’iniziativa, attivata lo scorso anno scolastico, ha riscosso grande curiosità tra i bambini che hanno aderito con entusiasmo!
In accordo con la Dirigente scolastica, lo sportello, rivolto ai bambini, accolti individualmente ed in maniera spontanea è gestito dalla dott.ssa Assunta Marrone, Psicologa Psicoterapeuta regolarmente iscritta all’albo professionale della regione Campania.
La denominazione data allo sportello,“Pensieri… nello spazio”, nasce dalla volontà di trasformare lo spazio in un luogo, il “luogo delle parole” offrendo ai bambini che ne fanno richiesta, la possibilità di “pensare” in un luogo ritagliato apposta per loro, uno spazio nel quale poter interrompere il “fare” dando la possibilità di raccontarsi, dialogando, interagendo con chi li ascolta, in maniera acritica e professionale eliminando qualsiasi concetto di patologia. Lo sportello è luogo del legame, del pensiero capace di accogliere, conoscere, interrogarsi, creare, costruire il miglior equipaggiamento in termini emotivi per superare le difficoltà e le crisi tipiche di questa fase evolutiva. Esso rappresenta un’occasione di avvicinamento ad una figura preziosa, di aiuto, lo Psicologo, offrendo ad ogni bambino la possibilità di sperimentare il valore della riflessione guidata dall’esperto.
In seguito alla presentazione nelle classi dell’iniziativa che consiste anche quest’anno, nella possibilità di usufruire gratuitamente di uno spazio psicologico in orario scolastico, avvalendosi di una “maestra” che può accoglierli ed ascoltarli senza giudicarli mantenendo il “segreto professionale” (spiegato con parole semplici), l’iniziativa ha sin da subito riscosso un enorme successo.
La prenotazione, su indicazione della psicologa, consisteva nell’inserire all’ interno di una scatolina (soprannominata la “scatolina dello sportello” con su scritto “Dimmi il tuo nome ed io ti ascolterò”) un foglietto con scritto il proprio cognome-nome e classe al fine di ricevere il giorno dell’appuntamento comunicato al bambino almeno una settimana prima. La possibilità da parte del minore, di accedere allo sportello era subordinata all’autorizzazione dei genitori che, ricevendo una lettera di presentazione accompaganata da un modulo per la firma del consenso informato, davano il via al percorso psicologico.
Lo sportello si è realizzato presso un’aula messa a disposizione dalla scuola, libera dalle attività didattiche.
Particolare attenzione è stata data ai sentimenti tutti dei bambini, i quali non provano affatto sentimenti di portata ridotta rispetto agli adulti ma anzi hanno in più la difficoltà di contenimento a causa delle strutture meno evolute di pensiero e delle difese ancora in formazione. Il tutto con attenzione a non utilizzare le barriere alla comunicazione quali giudicare, rassicurare, offrire soluzioni, interrogare, investigare (con l’esclusione di domande aperte), e così via ponendosi in maniera empatica con un ascolto attivo e interessato.
È comunque emerso in maniera evidente da tutta l’esperienza che la funzione dello sportello di ascolto, a livello individuale, è essenzialmente di sostegno e di “drenaggio” delle emozioni.In particolare, la presenza di emozioni troppo forti sia “positive” che soprattutto “negative” limita fortemente nel bambino la possibilità di utilizzare i processi superiori sia per la risoluzione di proprie problematiche, che per l’attività di apprendimento. Drenare tali emozioni, e tale è soprattutto la funzione dell’ascolto, permette quindi l’utilizzazione più libera delle capacità intellettive a tutti i livelli.