La scuola incontra Papa Francesco… c’eravamo anche noi!!!
Sabato 10 maggio Papa Francesco ha incontrato la scuola italiana.
Tra i 300 mila fedeli che affollavano piazza San Pietro e i luoghi limitrofi c’eravamo anche noi, una piccola rappresentanza di maestre e assistenti dell’ Istituto Corsaro
“Amo la scuola perché ci educa al vero, al bene e al bello. L’educazione non può essere neutra”. Con queste parole ha esordito Papa Francesco nel suo discorso.
Poi aggiunge: “Nell’educazione è sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca. Questo ci farà bene per la vita. La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, del bene e del bello. E questo avviene attraverso un cammino ricco, fatto di tanti ‘ingredienti'”.
“Nei primi anni si impara a 360 gradi, Poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha imparato a imparare, questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà! Questo lo insegnava anche un grande educatore italiano, che era un prete: Don Lorenzo Milani”.
Papa Francesco poi racconta la sua esperienza con la scuola: “Mai ho potuto dimenticarla”, dice della sua maestra, “Sono andato a trovarla tutta la vita fino a quando e’ mancata a 98 anni. Amo la scuola perché quella donna mi ha insegnato ad amarla”
“La famiglia – ha detto poi il Papa – è il primo nucleo di relazioni: la relazione con il padre e la madre e i fratelli è la base, e ci accompagna sempre nella vita. Ma a scuola noi ‘socializziamo’: incontriamo persone diverse da noi, diverse per età, per cultura, per origine… La scuola è la prima società che integra la famiglia. La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari, e dunque è importante che collaborino, nel rispetto reciproco. E le famiglie dei ragazzi di una classe possono fare tanto collaborando insieme tra di loro e con gli insegnanti. Questo fa pensare a un proverbio africano tanto bello: ‘Per educare un figlio ci vuole un villaggio’. Per educare un ragazzo ci vuole tanta gente, famiglia, scuola, insegnanti, personale assistente, professori, tutti. “.
Il raduno è stato un vero e proprio momento di festa e di spettacolo.
Tanti artisti e tante testimonianze di “maestri” di ieri e di oggi ci hanno accompagnato e aiutato a comprendere quanto è bella e quanto è grande la nostra missione.
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